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Genre: Progressive/Hard Rock
Label: Jolly Roger Records, 2020 (Full-length)
Country: Italy
It is very unlikely that those who are passionate about 70s Hard Rock have never heard of Witchwood. Band from Faenza (Italy), formed in 2014 from the ashes of Buttered Bacon Biscuits, arrives with Before the Winter at its second full-length, four years after the previous EP Handful of Stars, with a line-up that sees the confirmation of the new guitarist Antonio "Woody" Stella (guitars and backing vocals) joining the founding members Riccardo "Ricky" Dal Pane (vocals, guitar, mandolin, percussions), Stefano "Steve" Olivi (Hammond, Mellotron, Piano), Andrea "Andy" Palli (drums), Samuele Tesori (flute, harmonica) and Luca Celotti (bass guitar). All those musicians have a long experience behind them, having played in various bands and having collaborated with several other artists.
Before the Winter is a various album that presents an excellent amalgam of Hard, Progressive and Southern Rock with a typically vintage taste that is, at the same time, made modern by an excellent songwriting. Album begins with ANTHEM FOR A CHILD, a song that suddenly shows a melodic, atmospheric Heavy / Prog style, made original and enjoyable by blues guitar phrasing. The use of flutes, perfectly integrated with the keyboards and the rest of the instruments, leads to that sound mentioned at the beginning and which represents the business card of the group. The band's trademark remains very incisive throughout the album, even in songs in which the Prog is juxtaposed with Southern arrangements such as in the following A TASTE OF WINTER or CRAZY LITTLE LOVER. The latter, after a slower start, explodes into a beautiful, very emotional warm and bluesy Hard Rock in which Sam's harmonica really stands out. FEELIN’ is a song straight out of a 70s album, where Ricky's voice express itself warm and full of feeling; in the same path also HESPERUS, a song in which the arrangements and the voice remain softer and more melodic and which creates an ideal bridge between the sounds of the 70s and a more modern sound. A long and varied guitar solo, in an excellent balance with the other instruments, makes the song one of the longest of the work (over eight and a half minutes) while maintaining its full enjoyment.
And now it’s time for CRIMSON MOON, a slow and evocative ballad, with an evocative intro of acoustic guitar and flute and the voice that remains quiet, at times almost whispered. NO REASON TO CRY features heavier riffs, tending towards Heavy with a biting and harder vocal style. NASRID is an instrumental piece that seems to come out of the mind of a Man named Ennio Morricone, to whose memory the album is dedicated, for the atmosphere it manages to create with the skilful use of all the instruments and the operatic singing of a soprano (Natascia Palacci). Musical phrasings flamenco-style and refined arpeggios recreate the atmosphere of distant and mythologized places. THE LIGHTHOUSE CHRONICLES PART TWO: SLOW COLORS OF SHADE is a suite lasting over ten minutes that starts slowly and melodically up to the refrain which, suddenly slowing down the musical narration, allows the voice to sound solitary and harmonious. The song then develops with very intense Prog and Dark arrangements, where synths are the masters supported by a perfect rhythm section and a guitar work, less visible than in other songs, but always present especially in the alternations with sections more Hard Rock oriented.
This latest work by Witchwood is an album that will be fully appreciated by lovers of a more classic sounds but also by those who is willing to discover a music that is not afraid to challenge the comparison with today's times. Among the best Italian productions of this year and beyond.
Vote: 7,5
Difficile che chi sia appassionato dell’Hard Rock anni ’70 non abbia mai sentito parlare dei Witchwood. La band di Faenza, nata nel 2014 dalle ceneri dei Buttered Bacon Biscuits, arriva con Before the Winter al suo secondo full-length, a quattro anni dal precedente EP Handful of Stars, con una formazione che vede la conferma del un nuovo chitarrista Antonio “Woody” Stella (chitarre e backing vocals) che si unisce agli “storici” Riccardo “Ricky” Dal Pane (voce, chitarra, mandolino, percussioni), Stefano “Steve” Olivi (hammond, mellotron, tastiere), Andrea “Andy” Palli (batteria), Samuele Tesori (flauto, armonica) e Luca Celotti (basso). Tutti i musicisti hanno una lunga esperienza alle spalle, avendo suonato in varie band e avendo collaborato con svariati artisti.
Before the Winter è un album vario che presenta un ottimo amalgama di Hard, Progressive e Southern Rock con un gusto tipicamente retrò ma al tempo stesso reso moderno da un songwriting di ottima fattura. Si parte subito con ANTHEM FOR A CHILD, brano che mette in mostra uno stile Heavy/Prog melodico, atmosferico, reso originale e godibilissimo da fraseggi di chitarra blues. L’uso dei flauti, integrato perfettamente con le tastiere ed il resto degli strumenti, porta a quel sound citato all’inizio e che rappresenta il biglietto da visita del gruppo. Il trademark della band resta molto incisivo in tutto l’album, anche in canzoni in cui il Prog viene accostato ad arrangiamenti Southern come nella successiva in A TASTE OF WINTER o in CRAZY LITTLE LOVER. Quest’ultima in particolare, dopo un inizio più lento, esplode in un bellissimo Hard Rock molto emozionale, caldo e blueseggiante in cui risalta molto l’armonica di Sam. FEELIN’ è una canzone uscita direttamente da un album degli anni ‘70, dove la voce di Ricky si destreggia calda e carica di feeling; sulla stessa scia anche HESPERUS, brano in cui gli arrangiamenti e la voce restano più soft e melodici e che segna un ponte ideale tra le sonorità degli anni ’70 ed un sound più moderno. Un lungo e vario assolo di chitarra, in armonia con gli altri strumenti, rende la canzone tra le più lunghe del lotto (oltre otto minuti e mezzo) mantenendone la piena godibilità.
C’è spazio per CRIMSON MOON, ballad lenta ed evocativa, con una suggestiva intro di chitarra acustica e flauto e la voce che resta bassa, a tratti quasi sussurrata. NO REASON TO CRY presenta riff più pesanti, tendenti all’Heavy con uno stile vocale più graffiante e duro. NASRID è un pezzo strumentale che sembra uscito dalla mente di un signore che di nome fa Ennio Morricone, alla cui memoria l’album è dedicato, per l’atmosfera che riesce a creare con il sapiente uso di tutti gli strumenti e del cantato operistico di una soprano (Natascia Palacci). Fraseggi accostabili al flamenco e arpeggi ricercati ricreano l’atmosfera di posti lontani e mitizzati. THE LIGHTHOUSE CHRONICLES PART TWO: SLOW COLOURS OF SHADE è una suite da oltre dieci minuti che parte lenta e melodica fino al ritornello che, rallentando di colpo la narrazione musicale, permette alla voce di risuonare solitaria e armoniosa. Il brano si sviluppa poi con arrangiamenti Prog e Dark molto intensi, dove i synth la fanno da padrone supportati da una perfetta sezione ritmica ed una chitarra meno in vista che in altre canzoni ma sempre presente soprattutto nelle alternanze con sezioni più orientate all’Hard Rock.
Questo ultimo lavoro dei Witchwood è un album che sarà pienamente apprezzato dagli amanti di certe sonorità più classiche ma anche da chi è alla scoperta di una musica che non ha paura di sfidare il confronto con i tempi odierni. Tra le migliori produzioni italiane di quest’anno e non solo.
Voto: 7,5