Click on the flag for English       Clicca sulla bandiera per l'italiano
Genre: Heavy Metal
Label: Self-released, 2019 (Full-Length)
Country: Italy
Raise your hand the surely very few who have never heard of Fil di Ferro! The Piedmontese band, founded in 1979 by Bruno Gallo Balma and Michele De Rosa (the only original member), is among the ancestors of the Italian Heavy Metal, and still today one of its most shining representatives as fully demonstrated by Wolfblood, the latest effort.
Since the mid-90s, continuous line-up changes have unfortunately caused a slowdown in the band's activity, so much so that only two albums have been released over the span of twenty years, mostly consisting of remakes of previous songs. In 2019 is finally released Wolfblood, sixth full-length, which restarts from a sanguine Heavy Metal derived directly from the very first years (for a certain time band had moved on more Hard Rock/Blues coordinates). Line-up is currently made up of Michele de Rosa (drums), Miky Fiorito (guitars), Gianni Castellino (bass and synth) and Paola Goitre (vocals).
The furious Heavy Metal trip begins with HEL, which immediately stands out for an incredible riffing and an excellent songwriting, in which Paola expresses all the power of her voice, absolutely breath-taking. The guitars flank the initial Heavy with musical phrasing that recall a more Epic style, which temporarily also leaves room for a slower, melancholy atmosphere, wanting to emphasize the solitude of Hela, goddess of the underworld. A solo of exquisite workmanship then accompanies us towards the end of the piece, embellished with epic choirs. A real hitting begin! The more rhythmic beginning of WOLFBLOOD leaves soon room for a Speed /Heavy that hits straight on the teeth, with Paola's voice now high-pitched, now low but always scratchy like the claws of the wolf Fenrir, chained and ready to break free to attack the Norse gods. Also in this track is a nice mix of classic Heavy with expert Epic riffs. WARRIORS is dedicated to the Valkyries and Valhalla, the hall of the warriors from the afterlife, and therefore can only start with an orchestral and epic symphony, with the synth creating a slower, martial rhythm. But Heavy/Speed once again dominates with sharp and masterful guitars. The rhythm remains epically cadenced, honouring the fall of the warriors. Particularly interesting is the refrain, in which Paola unleashes herself with a crazy high note on “Valhalla” followed by the always technically flawless guitar and the choruses that accentuate the epic character of the piece. One of the best songs of the album.
MEMORIES AND THOUGHTS slows down the rhythm with some wonderful guitar arpeggios that seem to introduce a ballad, but which then becomes a nice Heavy mid-tempo in which Paola's voice shows all its ability by varying tones and register. Drums of war mark the beginning of THE CURSE OF THE WEREWOLVES, another mid-tempo that in certain moments, especially in the chorus, moves on more melodic coordinates. Unexpectedly, the second part is painted by a Speed/Heavy worthy of the best Helloween. The powerful and majestic gait of DESTINY OF THE GODS tells the story of Ragnarok, the Norse end of the world. We are still faced with a slower, more rhythmic piece, with Paola's voice proving to be fundamental for the harmony of the work. As always, excellent guitars that draw almost neoclassical inlays and phrases, harmonious arpeggios, and virtuous solos to create a symphonic and powerful sound. Towards the end of the piece, the more rhythmic opening theme returns to close the circle of death and rebirth. The war drums of the instrumental LIFE soon give way to the tapping of THE SHINING PRIEST OF THE NIGHT, solid Heavy of a more Epic mold that alternates slow moments with faster outbursts, and which also reappears in SACRIFICE. Paola's voice flies higher and higher to raise the warrior ready to sacrifice himself for what he believes in. We are approaching the end with the ballad BITTER IS THE WIND TONIGHT, in which the singer probably reaches the highest peak of the album, to act as an appetizer for the re-edition of KING OF THE NIGHT, a song dating back to the first Demo of 1984. The track is a lash of pure NWOBHM, fast and with an insane riffing, screaming guitars and a voice that pays homage to Leonardo Fiore, first singer of the band.
Fil di Ferro released an album that deserves only honours, in which the old-school Metal of the Eighties school is enriched by a broadside of Epic Metal, creating a perfect mix for the narrated concept, which is then graphically represented by the excellent artwork of Enzo Rizzi. Sublime album.
Vote: 8
Alzino la mano i sicuramente pochissimi che non hanno mai sentito parlare dei Fil di Ferro. La band piemontese, fondata nel lontano 1979 da Bruno Gallo Balma and Michele De Rosa (unico membro originale), è tra le capostipiti dell’Heavy Metal tricolore, nonché ancora oggi una delle sue più fulgide rappresentanti come pienamente dimostrato da Wolfblood, ultima fatica in studio.
A partire dalla metà degli anni ’90, continui cambi di formazione hanno purtroppo causato un rallentamento dell’attività del gruppo, tanto da pubblicare nell’arco di vent’anni solo due album, costituiti per lo più da rifacimenti di brani precedenti. Nel 2019 vede finalmente la luce Wolfblood, sesto full-length, che riparte da un sanguigno Heavy Metal derivato direttamente dai primi anni di carriera (per un periodo la band si era mossa su coordinate più Hard Rock/Blues). La line up è ad oggi costituita da Michele de Rosa (batteria), Miky Fiorito (chitarre), Gianni Castellino (basso e synth) e Paola Goitre (voce).
La bordata di furente Heavy Metal comincia con HEL, che si segnala da subito per un bel riffing ed un ottimo songwriting, in cui Paola esprime tutta la potenza della sua voce, da lasciare a bocca aperta. Le chitarre affiancano all’iniziale Heavy dei fraseggi che richiamano uno stile più epico, che temporaneamente lascia anche spazio ad una atmosfera più lenta, malinconica, a voler enfatizzare la solitudine di Hela, dea degli inferi. Un assolo di squisita fattura ci accompagna poi verso la fine del brano, impreziosita da epici cori. Un inizio decisamente con il botto! L’inizio più cadenzato di WOLFBLOOD lascia subito spazio ad uno Speed/Heavy che colpisce dritto sui denti, con la voce di Paola ora acuta ora bassa ma sempre graffiante come gli artigli del lupo Fenrir, incatenato e pronto a liberarsi per attaccare gli dei norreni. Si nota anche in questa traccia un bel mix di Heavy classico con con sapienti riff Epic. WARRIORS è dedicata alle Valchirie ed al Valhalla, sala dell’aldilà dei guerrieri, e pertanto non può che iniziare con una sinfonia orchestrale ed epica, con il synth a creare un ritmo più lento, marziale. Ma l’Heavy/Speed torna a farla da padrone con chitarre taglienti e magistrali. Il ritmo resta epicamente cadenzato, ad onorare la caduta dei guerrieri. Particolarmente interessante il ritornello, in cui Paola si sfoga con un acuto pazzesco su “Valhalla” seguita dalla sempre tecnicamente ineccepibile chitarra e dai cori che accentuano il carattere epico del pezzo. Una delle migliori canzoni dell’album.
MEMORIES AND THOUGHTS rallenta il ritmo con degli stupendi arpeggi di chitarra che sembrano introdurre una ballad, ma che diventa poi un bel mid-tempo Heavy in cui la voce di Paola mostra tutta la sua capacità variando toni e registro. Tamburi di guerra segnano l’inizio di THE CURSE OF THE WEREWOLVES, altro mid-tempo che in certi frangenti, soprattutto nel ritornello, si muove su coordinate più melodiche. Inaspettatamente la seconda parte si colora di uno Speed/Heavy degno dei migliori Helloween. L’incedere potente e maestoso di DESTINY OF THE GODS narra la storia del Ragnarok, fine del mondo norrena. Ci troviamo ancora davanti ad un pezzo più lento, cadenzato, con la voce di Paola che si dimostra fondamentale per l’armonia dell’album. Come sempre ottime le chitarre che disegnano intarsi e fraseggi quasi neoclassici, armoniosi arpeggi e assoli virtuosi a creare un sound sinfonico e potente. Sul finire del brano, ritorna il tema iniziale più cadenzato a chiudere il cerchio di morte e rinascita. I tamburi di guerra della strumentale LIFE lasciano presto spazio al tapping di THE SHINING PRIEST OF THE NIGHT, roccioso Heavy di stampo più Epic che alterna momenti lenti a sfuriate più veloci, e che si ripresenta anche in SACRIFICE. L’ugola di Paola vola in alto per innalzare il guerriero pronto a sacrificarsi per quello in cui crede. Ci avviciniamo alla fine con la ballad BITTER IS THE WIND TONIGHT, in cui la voce raggiunge forse il suo massimo nel disco, a fare da antipasto per la ri-edizione di KING OF THE NIGHT, canzone risalente al primo Demo del 1984. La traccia è una sferzata di puro metallo di stampo NWOBHM, veloce e con un riffing pazzesco, chitarre urlanti ed una voce che omaggia Leonardo Fiore, primo cantante della band.
I Fil di Ferro sfornano un album meritevole di molteplici lodi, in cui il Metallo old-school di scuola ottantiana viene arricchito da una bordata di Epic Metal, creando un mix perfetto per il concept narrato, che viene poi rappresentato graficamente dall’ottimo artwork di Enzo Rizzi. Album sublime.
Voto: 8