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Genre: Death/Groove Metal
Label: Crash Sound, 2020 (Full-Length)
Country: Iran
Iran and Death Metal… Two words that hardly happen to see placed side by side. Especially considering how difficult it must be to play extreme music in a nation where oppression, censorship, and the risk of being arrested or worse because of the strict laws against blasphemy, are common day life. But Deathtune struggle against the system and even manage to make a good Death / Groove Metal album.
Band, active since 2009, has seen over time heavily changes in formation, with even the split with founding members Farhad Zabolipour and Mohammad Nik. In 2014, the recordings for the first full-length "InSanity" began, work that was published in 2015 and that was then followed by this "Original Sin" in 2020. Today’s line-up includes Babak Turkzadeh (singer), Saeed Ghadiani (guitars), Shahram Tehrani (bass) and Mohammad Mirboland (drums).
The instrumental intro, simply called INTRO, presents the work with fine guitar’s arpeggios and phrases with an oriental flavor and, at the same time, with a darkened mood, which launch the next INUNDATION OF TRUTH. The raw growl starts a powerful Groove/Death Metal with heavy riffs and harmonized guitars that in the central part alternates with a more rhythmic moment before starting again with a ferocious and extremely fast double bass drumming. New slowdowns lead to more classic Death rhythms and a short guitar solo followed again by heavy drumming. HUMAN PUPPET follows the same path, showing a mature and very convincing growl along with the good guitar work. Bass seems a bit penalized in the mix even if it contributes to the riffs that are always heavy as boulders. There are also melodic variations and tempo changes that make the product certainly stimulating while never stagnant. ORIGINAL SIN is the longest, and most varied, piece on the album. The beginning is rhythmic, the drums sound calmer and, overall, there is a certain care in the riffs. In the central part, the song recalls the intro with an oriental-style bridge, style that returns in the slowest moments of the song. A slowdown towards the end contrasts with an even more extreme Death especially in the final angry growl; a piece among the best of this work.
THE FLAGELLANT, A PSYCHOPAT starts with a Death / Groove riff, perhaps a little too confusing, which slows down as the seconds pass, moving to more modern style. A PLANET OF OVERLORDS is one of the most inspired tracks. The Death beginning with the pumping drum is alternated with more varied riffs that tend towards Heavy. In the second half there is an interesting slowdown with Melodic / Ambient tones, where the melodic oriental arrangements return once again. THE SACRED QUISLING does not add many variations to the band's sound while AMBIGUOUS SALVATION, more traditional, shows all the class of Saeed.
Ultimately a work of violent Death that certainly presents various and interesting ideas but perhaps penalized by a production that could have been better in certain moments.
Vote: 7
Iran e Death Metal… Due parole che difficilmente capita di vedere messe a fianco. Soprattutto pensando a quanto debba essere difficile suonare musica estrema in una nazione dove l’oppressione, la censura, ed il rischio di essere arrestati o peggio per via delle rigide leggi contro la blasfemia, sono all’ordine del giorno. Ma i Deathtune lottano contro il sistema e riescono anche a fare un buon album di Death/Groove Metal.
La band, attiva sin dal 2009, ha visto nel tempo cambiare pesantemente formazione con anche l’abbandono dei fondatori Farhad Zabolipour e Mohammad Nik. Nel 2014 iniziano le registrazioni per il primo lavoro “InSanity”, pubblicato poi nel 2015 a cui ha fatto seguito questo “Original Sin” del 2020. Ad oggi la line-up è composta da Babak Turkzadeh (cantante), Saeed Ghadiani (chitarra), Shahram Tehrani (basso) e Mohammad Mirboland (batteria).
L’intro strumentale, chiamata semplicemente INTRO, presenta il lavoro con pregevoli arpeggi e fraseggi di chitarra al gusto di oriente ed allo stesso tempo con un mood molto oscuro, lanciando la successiva INUNDATION OF TRUTH. Il crudo growl da il via ad un potente Groove/Death con riff heavy e chitarre armonizzate che nella parte centrale alterna con un momento più cadenzato prima di ripartire con un feroce e velocissimo double bass drumming. Nuovi rallentamenti portano a ritmi più puramente Death e ad un breve assolo di chitarra seguito a ruota nuovamente dal pesante drumming. Sulle stesse coordinate anche HUMAN PUPPET, che mostra un growl comunque maturo e molto convincente insieme al buon lavoro delle chitarre. Il basso sembra un po’ penalizzato nel mix anche se contribuisce ai riff sempre pesanti come macigni. Non mancano variazioni anche melodiche e cambi di tempo che rendono il prodotto sicuramente stimolante e mai statico. ORIGINAL SIN è il pezzo più lungo, e più vario, dell’album. L’inizio è cadenzato, la batteria suona più calma e nel complesso si nota una certa ricerca nei riff. Nella parte centrale, la canzone richiama l’intro con un bridge orientaleggiante, sound the ritorna nei momenti più lenti della canzone. Un rallentamento verso la fine fa da contraltare ad un Death ancora più estremo soprattutto nel rabbioso growl finale; un pezzo tra i migliori di questo lavoro.
THE FLAGELLANT, A PSYCHOPAT inizia con un riff Death/Groove, forse un po’ troppo confusionario, che rallenta con il passare dei secondi muovendosi su coordinate più moderne. A PLANET OF OVERLORDS è una delle tracce più ispirate. L’inizio Death con batteria sempre a palla viene alternato a riff più vari che tendono all’Heavy. Nella seconda metà è presente un rallentamento dai toni Melodic/Ambient davvero interessante, dove tornano ancora una volta i melodici arrangiamenti orientaleggianti. THE SACRED QUISLING non aggiunge molte variazioni al sound della band mentre AMBIGUOUS SALVATION, più tradizionale, mostra tutta la classe di Saeed.
In definitiva un lavoro di Death violento che sicuramente presenta spunti vari ed interessanti ma penalizzato forse da una produzione che poteva essere migliore in certi frangenti.
Voto: 7