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Interview with... Steve Sylvester [ITA]

by Phil Coursed (17/05/2022)

Photo credits (da sinistra a destra):
- Steve Sylvester
- Steve Sylvester
- Antonella, Dhalila, Steve e Jessica


Ciao Steve e grazie per questa graditissima opportunità. Partiamo dalla splendida e tanto attesa performance di Trezzo con la nuova line up della band. Quali sono stati gli step che hanno portato al reclutamento di Ghiulz, Demeter e Unam Talbot e cosa gli stessi hanno messo già di proprio nel sound dei Death SS?

SS01 Conoscevo e stimavo già Ghiulz, che ha collaborato come guest negli ultimi due dischi dei DEATH SS, quindi era già “uno di famiglia”… Manu e Demeter me li ha presentati Max, il mio manager, perchè suonavano in altre band sotto la sua tutela. Si è instaurato immediatamente un ottimo feeling tra di noi. I tre ragazzi “nuovi” non sono solo dei grandissimi musicisti di comprovata esperienza, ma anche delle persone umanamente fantastiche con le quali è stato veramente facile integrarsi. Il loro modo di suonare è perfettamente compatibile con lo stile DEATH SS e la loro forte personalità non può che apportare nuova linfa alla band.

Definirei maestosa la scenografia proposta per l’evento (soprattutto quella inerente ai brani estratti da “X”). Cosa c’è dietro alla scelta ed alla creazione di essa?

Come al solito la parte scenografica e teatrale è sempre molto curata e dettagliata, in modo di poter offrire uno spettacolo il più possibile completo ad ogni evento live. Con Dalila e Jessica abbiamo lungamente preparato ogni costume e dettaglio delle singole performances proposte.

All’interno dell’impianto scenico abbiamo notato la perfetta sintonia, oltre che tra i musicisti, anche fra i performer che perfettamente calati nel proprio ruolo hanno contribuito non poco alla “magica” resa dello show. Come si arriva a tale risultato?

Semplicemente con tante prove, entusiasmo e affiatamento. Ogni persona coinvolta nel progetto DEATH SS, al di là delle singole competenze tecniche, deve provare vero entusiasmo in quello che fa. E l’ingrediente indispensabile per la riuscita “magica” del nostro show.

La scaletta contiene un mix esplosivo di nuovi brani dalla grande resa live e vecchi classici ma ci ha piacevolmente colpito la riproposizione di capolavori come “In The Darkness” e “Kings Of Evil”. Quali le motivazioni di questa scelta e perché (se esiste un motivo) proprio in occasione di questa data?

I due brani da te citati ci erano stati richiesti molte volte dai fans, e noi siamo sempre stati attenti alle loro richieste. Nei prossimi spettacoli aspettatevi quindi anche altre sorprese in tal senso. La nuova line-up è talmente valida che è in grado di eseguire al meglio qualsiasi brano del nostro vasto repertorio e non vediamo l’ora di dimostrarlo.

Notiamo come con il passare degli anni il pubblico si affezioni sempre di più ai Death SS come entità e come proposta nel suo complesso, ti ritrovi in questo e, nel caso, sapresti individuarne il motivo principale?

L’hai detto: i DEATH SS non sono una normale rock band ma “un’entità” che in quanto tale, ha una vita propria che evolve costantemente senza mai perdere la propria forte ed unica identità.

X è ormai fuori da circa sei mesi, quali le sensazioni vissute durante la sua creazione ed il tuo sentimento adesso che ne puoi/possiamo godere a pieno?

X ha avuto una genesi sofferta in quanto concepito e realizzato in pieno periodo di pandemia con le relative restrizioni. Poi ci sono stati i problemi di line-up e di riorganizzazione e di ripartenza per i live. Ora che finalmente tutto è risolto c’è una sensazione di sollievo e una grande eccitazione per poter ripartire alla grande, meglio di prima.

Dietro ogni opera dei Death SS c’è un significato esoterico, quale è quello più marcato in X?

SS04 Questo è un aspetto già lungamente sviscerato in sede di presentazione del disco..Non starei quindi a riparlare di questo. Come ogni nostro lavoro, c’è sempre una doppia chiave di lettura, soprattutto nei testi, che si riallaccia all’esoterismo. I riferimenti più marcati in tal senso sono riconducibili all’annullamento e il finale completamento di un ciclo vitale…

X è la summa dei primi quattro sigilli della band, quali aspetti musicali e concettuali di ogni lavoro sono maggiormente riconoscibili nel nuovo disco?

Penso che ad un ascolto attento si possano riscontrare molteplici riferimenti a tutti i lavori precedenti, sublimati verso una loro evoluzione attuale. E’ una cosa che è nata spontaneamente e che rappresenta lo stato artistico dei DEATH SS nel 2021, periodo in cui è stato concepito “Ten”..

Caratteristica di X, che a nostro parere crea quel senso di possessione da parte della musica in esso contenuta, è la presenza di irresistibili refrain praticamente in ogni traccia. È il punto di forza su cui avete puntato principalmente?

Grazie, questo è per me un vero complimento. Penso che la cosa sia dovuta al mio retaggio musicale, nato da tanti ascolti giovanili di gruppi come SWEET, T.REX e SLADE, che mi porta a comporre delle melodie e dei refrain che risultino gradevoli e memorizzabili. E’ una cosa spontanea…


Il nuovo album ha la capacità di scorrere molto fluidamente anche attraverso tracce con stili e approcci molto diversi, pensiamo a pezzi come “Heretics” e “Ride The dragon” distanti musicalmente anni luce ma perfettamente calati nell’aura oscura di Ten. Quale è il processo da cui è scaturito il tutto?

Semplicemente comporre canzoni senza darsi dei limiti stilistici, lasciandosi guidare solo dallo stato d’animo e dai vari e diversi aspetti di una unica identità artistica.

Il concetto di fumetto, anche attraverso il magnifico lavoro di Horley inserito nel booklet di LP e CD, è molto più accentuato in X rispetto ad altri lavori della band. In generale quest’aspetto (magnifico tra l’altro) ha assunto sempre maggiore rilevanza negli album successivi a quello del VII sigillo anche se conosciamo la tua passione da sempre. C’è un disegno dietro tutto questo?

SS02 No, nessun piano prestabilito. Anche in questo caso si tratta di una naturale evoluzione delle cose… Alcune influenze, come quelle del fumetto sexy-horror, sono venute naturalmente più fuori rispetto ad altre in questo ultimo periodo…

Abbiamo da mesi nel pensiero e negli occhi le splendide performance di Dhalila nei video di “Zora” e “The temple of the rain”. I Death SS hanno avuto sempre a fianco delle performer di grande livello ma Dhalila sembra quasi essere stata scelta dall’entità tra tutte (non a caso viene ormai considerata membro effettivo della band da diversi anni). Quale l’origine di questo legame ormai indissolubile?

Dalila è la performer “giusta” per i DEATH SS perchè oltre ad essere bella e brava, viaggia sulla nostra stessa lunghezza d’onda. E’ con noi da tanti anni e non è semplicemente una “performer” ma un membro attivo ed effettivo della band oltre che una cara amica personale….

Come è nata la collaborazione con Andrea Falaschi, regista dei primi tre video dei singoli estratti da X? In particolare, puoi raccontarci la genesi della trama del video di Suspiria che tanto ci ha colpito?

Conosco Andrea da anni e so che sta facendo passi da gigante come regista e filmaker di video-clip musicali. E’ stato quindi logico e spontaneo per me rivolgermi a lui quando ho deciso di realizzare dei promo-clip per “Ten”. Tra l’altro io e Andrea ci capiamo al volo perchè anche lui si interessa di occultismo ed è quindi a conoscenza di molti dei riferimenti che orbitano attorno ad ogni composizione dei DEATH SS. Nella fattispecie di “SUSPIRIA” avevo da tempo in mente l’idea di realizzare un video che vedeva la band immersa nelle fantastiche coreografie dei vecchi films sull’inferno dantesco di inizio secolo e quando ho spiegato ad Andrea la mia idea ci siamo prodigati al massimo per poterla realizzare. Il video segue poi, come trama, quello di “ZORA” dove io proseguo il mio viaggio negli inferi, arrivando al decimo ed esclusivo girone, il regno di Suspiria….

A X hanno contribuito artisti di grossissimo spessore compositivo e per certi aspetti anche molto diversi nei tratti caratteristici, pensiamo a Andy, Freddy e JJ. Come viene canalizzato il loro lavoro nel magnifico sound della decima fatica della band?

SS03 Semplicemente quando ho in mente una nuova song mi viene spontaneo pensare a chi potrebbe collaborare con me per poterci plasmarci sopra il giusto mood sonoro. Gli artisti da te citati hanno ognuno delle precise e diverse peculiarità stilistiche e a seconda dello stile che intendo dare alla canzone decido di rivolgermi all’uno piuttosto che all’altro…

L’intero album tra musica e liriche trasuda oscurità e oppressione, ma allo stesso momento incita a combattere e risorgere, quali sono le prossime battaglie da affrontare a cui si fa riferimento?

Sopravvivere, senza perdere del tutto la nostra libertà e dignità.

L’album contiene un trittico di canzoni dedicate per certi aspetti a Lucifero donatore di conoscenza e sapere, parliamo di “Rebel God”, “Ride the Dragon” e “Lucifer”. Dato che a nostro avviso l’ignoranza è il peggiore dei mali, possiamo dire che oggi il mondo a bisogno più che mai di Lucifer?

Certo! Abbiamo più che mai bisogno di un “portatore di luce” che ci aiuti ad illuminare le nostre menti e il nostro cammino in mezzo tanta oscurità.

Oltre alle poche ma prestigiose date già fissate in importanti festival estivi dobbiamo aspettarci altri show in location come quella di Trezzo?

Sicuramente abbiamo qualcosa in programma in tal senso, ma ancora è troppo presto per fare anticipazioni..

Visto il recente uso del moniker Steve Sylvester su disco, con i Deathless Legacy, ed anche dal vivo, sarebbe auspicabile pensare ad un terzo lavoro solista?

Mi piacerebbe e avrei anche parecchie idee da sviluppare per un simile progetto, ma quello che mi manca ora è il tempo.

Alla luce dei fatti raccontati ne “Il Negromante del Rock” e ne “La Storia dei Death SS”, passando per il capolavoro “X”, chi è oggi Steve Sylvester?

…”I'm not a fool, I'm not a saint…..I'm the one who tries to live his life”…..